di prof. Sabina Gruner e Walter Vittozzi
Tergeste, “Isola felice” quale crocevia e passaggio strategico via terra e via mare, avendo goduto fin dai tempi più remoti di una posizione unica nel suo genere, offrendo già dai tempi dei Castellieri condizioni favorevoli all’insediamento ed alle attività umane, nel corso della storia è stata sempre oggetto di interesse e di conquista. Nel V secolo a.C. era sotto il dominio dei Celti, in seguito fu una florida colonia romana, fondata verso la metà del I secolo a.C. con il nome, appunto, di Tergeste. Conobbe le invasioni barbariche (Unni, Longobardi) per entrare infine nell’VIII secolo a far parte del regno dei Franchi sotto Carlo Magno.
Dal 948, quando il re Lotario II decise di concedere al vescovo triestino Giovanni III la completa autonomia della diocesi (divenendo così il primo vescovo di Trieste ad assumere anche un potere politico), la città era governata dagli ecclesiastici, cosa che perdurò sino al 1295, ultimo anno in cui il potere politico era detenuto dalla figura vescovile (che lo cedette poi ai cittadini, in cambio di denaro). Da quella importante data in poi Trieste divenne Libero Comune.
La città era costretta a scontrarsi con la presenza veneziana, forte economicamente e in capo commerciale già dal XII secolo. Nel 1368, quando i triestini si ribellarono alla fedeltà giurata a Venezia un secolo e mezzo prima, iniziò una guerra, che si concluse con la sconfitta di Trieste e con la stipula di nuovi patti di subordinazione a Venezia.
Già nel corso di questa guerra Trieste aveva chiesto l’appoggio dei Duchi d’Austria, ma l’aiuto di questi ultimi fu tardivo e inefficace. In seguito, il Comune di Trieste tentò quindi di ottenere l’appoggio del Patriarcato di Aquileia, al quale venne offerto un atto di dedizione in chiave antiveneziana, ma anche qui veniva messa a rischio a causa di vari fattori la sua autonomia, la qual cosa fece crescere la diffidenza nei riguardi di un possibile reale aiuto da Aquileia.
In questo contesto maturò quindi fra gli esponenti politici triestini una nuova propensione verso la dedizione al duca Leopoldo III d’Asburgo, atto che questa volta avrebbe avuto successo ed esito stabile. Un primo giuramento fu stipulato nell’agosto 1382, e l’accettazione fu sancita dal duca il mese successivo.
Il legame storico fra Trieste e l’Austria (più tardi, dal 1867 Austria – Ungheria), durato 538 anni prima del passaggio all’Italia nel 1918, avrebbe significato per la città un eccezionale sviluppo economico, politico e culturale, che in particolar modo con la concessione del Porto Franco di Carlo VI del 1719, con le politiche illuministe dell’imperatrice Maria Teresa e di suo figlio Giuseppe II ha impresso a Trieste il suo carattere unico e riconosciuto da chiunque si avvicini a questa città.