Il (non) ritorno di Trieste all’Italia

Secondo la propaganda italofila Trieste finalmente tornò a tutti gli effetti alla madrepatria il 26 Ottobre del 1954. Un grande orgoglio per i nazionalisti nostrani, che con inganni, genocidi culturali e  menzogne si vantano di aver votato questa terra all’italianità perpetua. La verità però è molto diversa. 

L’Italia perse definitivamente la sovranità sul Territorio Libero Triestino con il Trattato di Pace di Parigi del 15 settembre 1947. Il Trattato non fu mai rettificato dagli stati firmatari, pertanto secondo il diritto internazionale non può essere abrogato da un Trattato successivo ed è per forza ancora valido in toto.

Dall’altro canto il Memorandum di Londra entrato in vigore il 26 Ottobre 1954 non dava la sovranità della zona B del Territorio Libero Triestino all’ Italia, bensì passò l’amministrazione civile e temporanea in submandato dal governo alleato anglo-americano al governo italiano.

Il Memorandum di Londra è uno strumento esecutivo in aggiunta al Trattato di Pace che non modifica ma conferma gli obblighi internazionali dei tre Stati – Italia, Territorio Libero di Trieste e Jugoslavia. I due stati amministratori hanno in altre parole il ruolo di garantire la piena esecuzione del Trattato di pace e di mantenere l’ordine giuridico.

Infatti nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana troviamo nero su bianco il Presidente Einaudi il 27 ottobre 1954  decretare: “Il Prefetto dott. Giovanni Palamara è nominato Commissario generale del Governo, alla diretta dipendenza del Presidente del Consiglio dei Ministri, per il territorio di Trieste posto sotto la responsabilità del Governo Italiano” 

Un’altra prova schiacciante contro le anacronistiche teorie nazionaliste è il decreto del Commissario di Governo Palmara datato 29 ottobre:  “Territorio di Trieste posto sotto la responsabilità del Governo Italiano continuano ad avere efficacia le leggi, i regolamenti e gli ordini vigenti nel Territorio stesso, salvo eventuali, successive abrogazioni o modifiche.”

Diranno che il “TLT non è mai esistito”, “Il Trattato non fu mai confermato” e simili fandonie, ma le prove le troviamo nei loro stessi documenti. Lo Stato italiano ha riscritto la storia negando l’evidenza, spacciando un cambio di amministrazione per un “ritorno alla patria”. Il TLT rappresentava un pericolo all’ordine americano e atlantista, in quanto si rischiava di creare un porto franco e territorio internazionale nel cuore strategico del Mitteleuropa, che apriva agli Stati non allineati ai loro interessi. Al tempo come oggi, Trieste è una colonia geopolitica e economica troppo importante da abbandonare. 

Adam Bark

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